
La mia esperienza Erasmus si sta svolgendo presso l’Università di Jönköping, in Svezia. Sono arrivata qua ad agosto, passando dal clima estremamente caldo e umido dell’estate italiana, a quello fresco e soleggiato svedese.
Una delle più grandi paure degli studenti Erasmus penso sia la possibilità di non riuscire ad integrarsi nel nuovo ambiente; a Jönköping, fortunatamente, gli studenti internazionali sono visti come una risorsa preziosa e sin dai primi giorni sono organizzate molte attività dedite alla loro inclusione. In generale, nei paesi scandinavi è comune la pratica del “Kick-off”, ovvero un periodo ufficiale di inizio dell’anno accademico, dove gli studenti più esperti preparano attività per coinvolgere e conoscere i nuovi arrivati.
Nel mio caso specifico, il Kick-off è durato dieci giorni; ha consistito in una competizione all’interno delle varie scuole dell’università. Siamo stati divisi in squadre e io ho avuto la fortuna di far parte del “Team Daenerys Targaryen”, che, per quelli che non lo sanno, è il nome di un personaggio del Trono di Spade.
Abbiamo passato i primi giorni tra giochi e serate all’Akademien (il nostro student bar), avendo la possibilità di conoscere lo spirito studentesco svedese.
Certo che, in un semestre di studio all’estero, è importante parlare anche dei corsi universitari. Qui le cose si fanno diversamente, i corsi vengono svolti uno alla volta e durano in media quattro settimane ciascuno. La mole di lavoro è intensa, è quindi consigliato non sovrapporre più corsi nello stesso periodo.
Al contrario delle università italiane, in Svezia i libri e lo studio teorico passano in secondo piano, qui viene favorito il lavoro pratico e di gruppo; i corsi sono, infatti, ricchi di “assignment” e “deadlines” che devono essere rispettate, per questo è importante non sovraccaricarsi.
Un ultimo aspetto che mi sento di dover affrontare è la vita al di fuori degli studi. In questi tre mesi di soggiorno ho avuto modo di sperimentare dall’estate al (quasi)-inverno svedese e posso dire di aver capito una cosa o due sul come affrontare un semestre qui. Mi sono accorta essere essenziale saper approfittare dei mesi di luce, viaggiando verso le mete desiderate e facendo tutte le attività che è difficile fare con il freddo. Il tempo passa molto velocemente e senza accorgermene è arrivato novembre, con i suoi tramonti delle 15.30.
Quando il buio arriva, però, è bene non disperarsi. Personalmente sto affrontando questo periodo riempiendo le mie settimane di attività sociali e fisiche che mi tengano attiva e coinvolta nella vita studentesca. È bello sapere di poter contare su un’università che offre corsi ed eventi ai suoi studenti.
Questo è il mio ultimo mese in Svezia, la nostalgia di questo posto già si fa sentire. Ho intenzione di passare le prossime settimane al meglio, sfruttando ogni giorno di neve e tutte quelle poche ore di sole che riesco ad accumulare.
Giorgia Cerrettini